martedì 12 ottobre 2010

Un Percorso di Autodeterminazione: le Consulte Provinciali Modellate secondo la Strutturazione di quelle degli Studenti.

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Ma di chi è la colpa se la collegialità non funziona?



Appare evidente che non v’è alcuna volontà di tutelare la partecipazione, ma del resto neanche di rivendicarla. Di chi è la responsabilità?

Anche quest’anno già ad agosto la Circolare Ministeriale 5 agosto 2010, n. 73 “Come di consueto”, ha indetto le Elezioni degli organi collegiali a livello di istituzione scolastica. Entro il 31 ottobre 2010 si concluderanno le operazioni di voto per il rinnovo delle rappresentanze di classe, interclasse e intersezione e della rappresentanza studentesca nel consiglio d’istituto delle scuole secondarie di II grado non giunto a scadenza. Invece le elezioni per il rinnovo dei consigli di circolo/istituto scaduti, nonché le eventuali suppletive, si svolgeranno alla data fissata dal Direttore generale di ciascun Ufficio scolastico regionale, in un giorno festivo dalle ore 8 alle 12 e in quello successivo dalle 8.00 alle 13.30, non oltre il termine di domenica 14 e di lunedì 15 novembre 2010.

Passa quasi inosservata la successiva precisazione che negli istituti omnicomprensivi dalla scuola dell’infanzia, fino alla secondaria di II grado, “continuerà ad operare il commissario straordinario, non essendo ancora intervenuta una soluzione normativa circa la composizione del consiglio d’istituto delle scuole in questione”. Lacuna invece colmata dall’OM 267/95 per gli istituti comprensivi e dall’OM 277/98 relativamente all’aggregazione di istituti superiori. Ulteriore rappresentativa manifestazione del disinteresse verso la collegialità, dopo l’eterna prorogatio degli organi collegiali territoriali in merito al rinnovo dei quali da ormai dieci anni non ci si rammenta più di fornire alcuna indicazione.

Appare evidente che non v’è alcuna volontà di tutelare la partecipazione, ma del resto neanche di rivendicarla. Di chi è la responsabilità?

1) Dei genitori, i quali, nell’attesa di una promessa riforma che aspetta di venire alla luce dopo aver ormai superato abbondantemente il tempo ordinario di gestazione, avendo sperimentato la difficoltà della collegialità in una scuola autoreferenziale che non ha favorito né la partecipazione né l’informazione circa il corretto uso di tali strumenti, hanno rinunciato, poi persino dimenticato e infine considerato più soddisfacente lasciare prevalere l’individualismo e agire come sindacalisti del proprio figlio.

2) Dei docenti, che non hanno mai permesso di valorizzare la rappresentanza tenendo conto delle proposte, così come auspicava il regolamento dell’autonomia.

3) Dei dirigenti, che nella confusione e incertezza di poteri e prerogative hanno continuato a tenere ben saldo il potere che pur doveva essere esercitato “nel rispetto delle competenze degli organi collegiali” (art. 16 DPR 275/99). Certo compete proprio ai dirigenti indire le elezioni per gli organi di durata annuale, sovrintendere a tutte le procedure relative al rinnovo dei consigli di circolo/istituto e convocare l'assemblea dei genitori e degli studenti per “illustrare le problematiche connesse con la partecipazione alla gestione democratica della scuola ed informare sulle modalità di espressione del voto” (OM 215/91)... compito che si adempie prevalentemente consegnando allo studente un semplice foglio informativo, con la speranza di trasmissione ai genitori, che sintetizza tempi e modalità delle operazioni di voto.

Così le assemblee che precedono la scelta dei rappresentanti dei classe, interclasse, intersezione sono spesso dedicate invece ai primi colloqui con le famiglie. E se da un lato non hanno favorito la collegialità, dall’altro i genitori, che hanno considerato più efficace l’autotutela, sono diventati per essi troppo invadenti e impiccioni per cui meglio tenerli “via dalla scuola”.

Ciascuno ha concorso a suo modo. Ma oggi non serve individuare responsabili, quanto trovare soluzioni. Così come le storie di ordinaria protesta non fanno più notizia.

Intanto si attendono nuove forme di sperimentazione e in mancanza di diverse istanze, piuttosto che auspicate rinnovate forme di partecipazione, sarà più facile sperimentare una scuola senza. Determinante potrà perciò essere un percorso di autodeterminazione degli attori della comunità locale, che favorisca il loro più ampio coinvolgimento per costruire insieme la scuola del futuro all’interno di organismi che finalmente possano rivalutare la collegialità. Luoghi istituzionali e riconosciuti di collegamento territoriale quali le consulte provinciali modellate secondo la strutturazione di quelle degli studenti.


Genitori in Movimento
http://www.apritiscuola.it/genitori/inmovimento


Per approfondire:
• IlSussidiario.net: SCUOLA/ Aprea: Regolamento al via, ora servono insegnanti più flessibili
• Tuttoscuola.com: Se gli organi collegiali non sono funzionati, la colpa principale è dei dirigenti
• IlSecoloXIX.it: Genitori invadenti “sospesi” dal preside di Donata Bonometti
• Il Giornale.it: Genitori impiccioni? Via dalla scuola di Paolo Granzotto
• E dello stesso autore: L’avventura del programma annuale e i “criteri” del POF

Fonte: http://www.educationduepuntozero.it/community/ma-chi-colpa-se-collegialita-non-funziona-3075276688.shtml
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martedì 8 giugno 2010

Tempo di consuntivi: Tra tanti valori negativi possiamo inserirne ancora uno positivo, la Consulta dei genitori?

Il 15 giugno segna il termine perentorio per l’approvazione del conto consuntivo. Ma non è solo un bilancio economico che ci aspetta e non è facile tirare le somme quando è davvero arduo portarle in pareggio. La scuola gestisce “anche” risorse… sempre minori, ma non è certo questa la sua funzione. Enuncia l’art.1 comma 1 del DPR 249/98, meglio noto come “Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria”: “La scuola è luogo di formazione e di educazione mediante lo studio, l’acquisizione delle conoscenze e lo sviluppo della coscienza critica”. Ed il DPR 275/99 ci illustra che l’autonomia “si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione mirati allo sviluppo della persona umana, adeguati ai diversi contesti, alla domanda delle famiglie e alle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti, al fine di garantire loro il successo formativo, coerentemente con le finalità e gli obiettivi generali del sistema di istruzione e con l’esigenza di migliorare l’efficacia del processo di insegnamento e di apprendimento”.

Il regolamento di contabilità prevede però, in quanto tale, un consuntivo fatto solo di residui attivi e passivi, di fondo di cassa, di avanzo e disavanzo di amministrazione…

Non ci sono strumenti uniformi e codificati che ci permettano di verificare e valutare l’adeguatezza degli strumenti di istruzione e la loro efficacia. Anche in considerazione della non uniformità di un’azione educativa che debba tener giustamente conto della domanda e delle caratteristiche di apprendimento degli studenti.

Dopo le polemiche, i ritardi e i differimenti per l’approvazione del programma annuale, questo appuntamento sembra invece scorrere via, quasi un giorno come un altro, un formale adempimento, sopraffatto dalle proteste e dall’incertezza del futuro. Sembrano scomparse le buone pratiche, i buoni propositi per il nuovo anno.

Non mancano certo i motivi: dal taglio agli organici al numero di alunni per classe, dai residui attivi ai contributi volontari, dai tagli al tempo pieno al generale dissesto finanziario. Rispetto a tutto questo la scuola appare incapace di reagire, di riconvertire le proprie risorse, di ripensare e rivedere la propria progettualità e l’unica soluzione che si prospetta appare quella di chiedere ai genitori di compensare ai tagli in un momento di crisi che peraltro travolge tutti noi.

Non si può non riflettere sulla circostanza che questa situazione economicamente difficile e i suoi prevedibili sviluppi erano ben noti agli organi di gestione già dal 2007, senza che però si siano condivise strategie per fronteggiarli, iniziative per chiarirne gli effetti e per contenere i danni.

La scuola a “costo zero” di Lodi o di don Milani era fatta da “persone” e non da “cose”. Rappresentava ed era esempio di un “Valore” non suscettibile di quantificazione economica, ma che tuttavia “valeva” incommensurabilmente.

Non si può pensare che non esistono altre soluzioni, è possibile una diversa gestione che si preoccupi in primo luogo di “fare scuola” condividendo una strategia di razionalizzazione delle risorse.

Quando non si posseggono “cose” bisogna recuperare i “valori”. Non è una mai una ripartenza piangere ciò che si è perso. Lo è credere in qualcosa di nuovo e adoperarsi per esso. La ripartenza segue una frenata, come tristemente si “ri”costruisce da ciò che si è distrutto.

Ma intanto l’incapacità di condividere facilita e giustifica la prospettazione di nuove ipotesi organizzative del sistema scolastico dove sempre minore spazio viene lasciato ai reali protagonisti di quella che cessa di essere una “comunità” per spersonalizzarsi in una visione regionale che supera e annulla le esigenze della singola scuola.

Abbiamo costruito reti autostradali, ferroviarie, aeree per permettere e agevolare gli spostamenti reali, il collegamento fisico. La rete virtuale, informatica, consente comunicazioni più rapide, facili, velocissime, a grandi distanze, ma se pensiamo erroneamente possa costituire lo sola forma di contatto, bisogna riflettere sulla circostanza in fondo ci tiene anche fermi, magari seduti su una comoda sedia davanti a un monitor.

Anche il successo delle iniziative sembra misurato dal risalto mediatico delle stesse indipendentemente dall’effettivo conseguimento degli obiettivi sperati. Ma quali obiettivi?

E se una proposta di coordinamento e condivisione quale la Consulta, almeno finché esisteranno ancora organismi di rappresentanza, appare la via da percorrere, non si può non constatare la mancanza di volontà nel perseguirla e, giacché non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, rischia di restare l’ennesimo sogno infranto, vinto dall’indifferenza, sopraffatto dalla gratificazione per riconoscimenti effimeri della durata di una stagione di protesta.

Un’altra opportunità che rimpiangeremo quando sarà perduta.

Ma anche uno dei pochi valori positivi da poter ancora inserire nel nostro consuntivo.

Genitori in Movimento
http://www.apritiscuola.it/genitori/inmovimento


Per approfondire:
Da la Repubblica.it “Troppi tagli, scuole in ginocchio” di Sara Grattoggi
Da la Repubblica.it “Nuovi tagli al tempo pieno. Monta la protesta dei genitori” di Salvo Intravaia

Fonte: http://www.educationduepuntozero.it/Community/2010/06/08/genitoriinmovimento5.shtml
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martedì 10 febbraio 2009

La Consulta dei Genitori nel Documento Politico di Cittadinanzattiva Lazio

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Politiche della cittadinanza attiva e genitorialità.

Si propone l’istituzione di un servizio sperimentale di “Sportelli scuola” da realizzarsi con un forte collegamento con i servizi territoriali e con il compito di promuovere nuove forme partecipative, dalla Consulta Scolastica alla quella Territoriale dei genitori, favorendo formazione ed informazione degli studenti, dei genitori, del personale insegnante.
(...)

Tratto dal Documento Politico Congresso Regionale Cittadinanzattiva Lazio 24-25 ottobre 2008
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lunedì 1 dicembre 2008

La Consulta dei Genitori fiorisce nella Scuola Trentina

Grazie alla Legge provinciale 7 agosto 2006, n. 5 della Provincia Autonoma di Trento

"Art. 29 Consulta dei genitori
1. Presso ogni istituzione scolastica e formativa è istituita la consulta dei genitori per favorire la partecipazione attiva e responsabile alla vita della scuola.
2. La consulta è composta dai rappresentanti dei genitori di ciascun consiglio di classe, dai rappresentanti dei genitori nel consiglio dell'istituzione, nonché dai rappresentanti di associazioni di genitori riconosciute che ne facciano richiesta, secondo quanto disposto dallo statuto e dal regolamento interno.
3. La consulta, oltre a quanto disposto dallo statuto, formula proposte ed esprime i pareri richiesti dal consiglio dell'istituzione in ordine alle attività e ai servizi da realizzare o svolti dall'istituzione medesima anche in relazione ad iniziative di formazione e di coinvolgimento dei genitori."

in: http://www.consiglio.provincia.tn.it/banche_dati/codice_provinciale/clex_documento_fogl.it.asp?app=clex&at_id=15633&do_id=18807&type=testo&section=&pagetype=fogl&blank=Y

questo periodo c'è fermento con le elezioni delle cariche e la ripresa delle attività in:
http://www.google.com/search?q=Consulta+dei+Genitori+Trento+2008&rls=com.microsoft:*:IE-SearchBox&ie=UTF-8&oe=UTF-8&sourceid=ie7&rlz=1I7PBEA

E' un bel esempio di alveare che lavora e che sta cercando di assimilare questa novità (la legge è del 2006).

mercoledì 12 novembre 2008

Consulte dei Genitori in Volontariato

Le Consulte dei Genitori spesso sono associazioni di volontariato, come ad esempio a Udine in Friuli Venezia Giulia.
(vedi: http://147.123.126.86/csv/index.php?option=com_content&task=category&sectionid=35&id=43&Itemid=195&limit=50&limitstart=100 ).

Consulta dei Genitori di Latisana e Ronchi ( http://147.123.126.86/csv/index.php?option=com_content&task=view&id=615&Itemid=195 )
Promuove attività culturali, di informazione, divulgative nei confronti dei genitori per favorire l'assunzione di un ruolo attivo da parte delle famiglie nel processo di crescita e di inserimento sociale dei bambini e dei giovani

Consulta dei Genitori del Territorio di Pozzuolo del Friuli ( http://147.123.126.86/csv/index.php?option=com_content&task=view&id=570&Itemid=195 )
Organizza iniziative a caratttere educativo e ricreativo con lo scopo di promuovere il pieno riconoscimento del diritto dei bambini - adolescenti - giovani ad essere considerati persona e a crescere in piena autonomia, salute e dignità
Promuove adeguate attività formative per le famiglie, al fine di prevenire ogni forma di disagio giovanile e di dispersione scolastica e di favorire l'orientamento al lavoro
Sostiene e informa le famiglie che si avvicinano al mondo della scuola

Consulta Genitori Palazzolo della Stella ( http://147.123.126.86/csv/index.php?option=com_content&task=view&id=478&Itemid=195 )
Promuove l'assunzione di un ruolo attivo da parte delle famiglie nel processo di crescita e inserimento sociale dei bambini, adolescenti e giovani
Si pone come centro d'ascolto, centro di valorizzazione e socializzazione, promuove attività di tipo formativo

lunedì 3 novembre 2008

La Consulta Provinciale dei Genitori è una realtà

Infatti la "LEGGE PROVINCIALE 18 ottobre 1995, n. 20 1) - Organi collegiali delle istituzioni scolastiche 1995", della Provincia Autonoma di Bolzano Alto Adige sul tema recita:
(...)
26. (Consulte provinciali degli studenti e dei genitori)
(1) Per la scuola in lingua italiana, in lingua tedesca e delle località ladine vengono istituite una consulta provinciale
dei genitori e una consulta provinciale degli studenti.
(2) Della consulta provinciale dei genitori fa parte per ciascuna istituzione scolastica un genitore.
(3) Della consulta provinciale degli studenti e delle studentesse fanno parte per ciascuna scuola secondaria di secondo
grado due studenti.
(4) Compito delle consulte di cui al comma 1 è quello di formulare proposte ritenute utili per migliorare i vari aspetti
riguardanti la scuola. Le proposte vanno inoltrate, tenendo conto delle competenze, agli enti locali o agli uffici
dell'amministrazione provinciale. Ciascuna consulta provinciale potrà articolarsi in sottoconsulte. Le consulte e le
sottoconsulte eleggono nel loro interno per la durata di tre anni scolastici un presidente coordinatore.
(5) Le consulte durano in carica permanentemente; i membri delle consulte durano in carica tre anni scolastici a
decorrere dalla data della loro nomina e vengono nominati con decreto del sovrintendente ovvero dell'intendente
scolastico competente.
(6) Le consulte si riuniscono almeno una volta all'anno e in qualsiasi caso ogni qual volta almeno un terzo dei membri
ne faccia richiesta proponendo i punti da mettere all'ordine del giorno. Inoltre possono essere convocati dal
competente assessore provinciale e dal sovrintendente o intendente scolastico competente.
(7) In prima convocazione le consulte sono validamente costituite, qualora sia presente almeno la metà più uno dei
loro membri.
(8) Della consulta provinciale dei genitori fa altresì parte per ciascun circolo didattico di scuola materna un genitore
designato dai rappresentanti dei genitori del consiglio di circolo.
(9) Le spese connesse con il funzionamento delle consulte provinciali sono amministrate dalle Intendenze scolastiche
sulla base di criteri stabiliti dalla Giunta provinciale. 15)
(...)
1) Pubblicata nel B.U. 7 novembre 1995, n. 51.
(...)
15) L'art. 26 è stato sostituito dall'art. 26 della L.P. 9 agosto 1999, n. 7, e successivamente modificato dall'art. 14 della L.P. 14 agosto 2001, n. 9, e dall'art. 16 della L.P. 20 giugno 2005, n.3.
(...)
tratto da "b) LEGGE PROVINCIALE 18 ottobre 1995, n. 20 1) — Organi collegiali delle istituzioni scolastiche 1995" in http://www.provincia.bz.it/intendenza-scolastica/download/LP-1995-20.pdf

domenica 2 novembre 2008

Genitori In Movimento chiedono Statuto e Consulte dei Genitori

Genitori in Movimento chiedono:
(...)
Istituzione dello Statuto e delle Consulte dei genitori in quanto parti della comunità scolastica al pari degli studenti ai quali tali strumenti sono riconosciuti ma anche in virtù del loro ruolo di tutela piena degli alunni dalla scuola dell'infanzia sino alla scuola secondaria di primo grado e condivisa con gli studenti nella scuola secondaria di secondo grado. Ingiustificabile limitazione questa anche nell'ottica della continuità scuola/scuola, Scuola/università; Scuola formazione professionale. Infatti è proprio nel momento del passaggio dalla secondaria di 1^ a quella di 2^ grado che si segnala il maggior numero di bocciature e un incremento del tasso di dispersione e laddove serve la territorialità nell'uscita da un ciclo e l'ingresso in un altro, ed occorre l'orientamento in uscita che non sia mera informazione sulle scuole di un ambito territoriale.
(...)
tratto da "Roma: Proposte per una scuola partecipata dai genitori" in http://www.orizzontescuola.it/orizzonte/article19497.html

giovedì 16 ottobre 2008

Una proposta di Legge anche per le Consulte dei Genitori

Dalla Proposta di Legge n. 1468, presentata alla Camera dei Deputati in data 9 luglio 2008, in materia di: "Disposizioni concernenti il governo partecipato della scuola dell'autonomia, la formazione degli insegnanti e il loro reclutamento":
(...)
Art. 6.
(Consulte e altri organismi di partecipazione).
1. Lo statuto dell'istituzione scolastica prevede l'istituzione e il funzionamento di consulte e di altri organismi di partecipazione dei genitori e degli studenti, ai quali garantisce il diritto di riunione e di assemblea; ne disciplina inoltre le relazioni con gli organi di programmazione, indirizzo e gestione dell'istituzione scolastica.
2. Lo statuto disciplina le modalità della partecipazione dei genitori e degli studenti alle attività delle reti di scuole, prevedendo i necessari coordinamenti con le istituzioni scolastiche riunite in rete.
3. Lo statuto disciplina, altresì, le ulteriori forme di partecipazione delle componenti scolastiche, anche dando spazio al volontariato e alle iniziative spontanee, in particolare a quelle che rafforzano i legami della scuola con la comunità locale e che valorizzano la continuità delle generazioni che fanno capo a una determinata istituzione scolastica.
(...)
in: http://www.camera.it/_dati/leg16/lavori/schedela/apriTelecomando_wai.asp?codice=16PDL0007630

mercoledì 15 ottobre 2008

Tutti quelli che la chiedono, intendono lo stesso tipo di Consulta dei Genitori?

ESITI DELLA CONSULTAZIONE DELLA SCUOLA FIORENTINA
(...)
8- Consulta dei Genitori
È molto sentito il bisogno di un maggior numero di momenti collegiali. Dopo ampio dibattito si è giunti alla conclusione che la soluzione ottimale può essere una Consulta dei genitori nella quale entrino a far parte sia i genitori eletti nel Consiglio che i rappresentanti di classe. Positive esperienze in provincia di Firenze mostrano come la Consulta funzioni da efficace momento di incontro fra l’organo politico dell’istituzione scolastica e le famiglie, nel quale si scambiano informazioni, disponibilità e proposte. Notevole la ricaduta in termini di partecipazione delle famiglie alla vita scolastica e di soddisfazione da parte dell’utenza.
La Consulta può costituire anche un luogo di dibattito in cui ospitare, a seconda dei temi da trattare, esperti del mondo del lavoro, rappresentanti dell’associazionismo e degli Enti locali. In tal modo la scuola si può rapportare efficacemente con il territorio, senza correre il rischio di condizionamenti esterni che potrebbero verificarsi con la presenza di esperti all’interno del Consiglio. Occorrerebbe poi prevedere la presenza di rappresentanti delle scuole alle apposite Commissioni istituite dagli Enti locali.
(...)

tratto da: Esiti della Consultazione della Scuola Fiorentina in garganopress.net http://garganopress.net/modules/news/article.php?storyid=8866.

lunedì 13 ottobre 2008

A.A.A., consulta (per i genitori) cercasi…

La consulta dei genitori, come già quella degli studenti, rappresenterebbe uno strumento di raccordo e coordinamento degli eletti su base territoriale. Nulla, se non occasioni concrete d’incontro, impedisce un collegamento tra i presidenti dei consigli di circolo e d’istituto. Inoltre, essa realizzerebbe un filo diretto con le istituzioni e favorirebbe un recupero del rapporto scuola-territorio che la paralisi, che ci si augura di prossima felice risoluzione, degli organi collegiali territoriali di fatto impedisce. Questi periodici e programmati momenti di incontro promuoverebbero inoltre lo scambio di esperienze, progetti e buone pratiche tra genitori. Inoltre si potrebbe realizzare una sorta di un collegamento tra consulta dei genitori e Forum regionali e provinciali e tra questi ed i rappresentanti.
Attraverso di essa potrebbe agevolarsi la creazione di un banca dati delle rappresentanze dei genitori, della quale è necessario però venga poi assicurato il periodico aggiornamento, e per tale via anche la costruzione di una rete di scuole e la realizzazione di dialogo stabile con gli enti locali per sollecitare maggiore attenzione ed anche risposte più rapide ai bisogni del territorio.

Tratto da: 40 anni di partecipazione; da lettera a una professoressa a lettera (aperta) a un genitore …
a cura di "Genitori in Movimento"
Rivista dell'istruzione, n. 6/2006, Maggioli Editore
in: http://www.edscuola.it/archivio/famiglie/40_anni_di_partecipazione.htm